E’ infatti dando più spazio alla grazia di Dio e al suo amore paterno nel nostro cuore che si può ricevere consolazione tanto da voler consolare altri ( 2Corinzi 1:4 "il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione”, si puo’ comprendere il perché a volte si debba passare dei tempi di afflizioni e di sofferenze e in questo tempo Gesu’ ci da la forza di vivere “come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti; come avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa!” (2 Corinzi 6:10) continuando a gioire vivendo il piu’ possibile!. Infatti Possiamo danzare (“..Egli mutò il mio lutto in danza” Geremia 31:13), possiamo praticare sport o intraprendere viaggi missionari (sono stato in Albania nel 2006 con la missione Joni and Friends, in Argentina nel 2004 e nel sud-est asiatico nel 2005 con Missione Possibile onlus possiamo frequentare corsi come volontari ospedalieri o semplicemente vivere al centro e non ai margini della società, godendo della comunione con Cristo e con i fratelli di quella che diventera’ una nuova famiglia, la chiesa. Ma soprattutto desidero che sappiate che Gesu’ è un Dio misericordioso vicino a chi soffre che ha sofferto sulla croce e soffre tuttora per noi. Quando Egli permette una sofferenza è per la nostra crescita (Giacomo1:2-4 “Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia in voi un'opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti.”) e salvezza (Romani8:28 ”Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento”) ma in questi momenti sappiate anche che Lui ascolta il nostro dolore (Salmo 107:19,20)“nell'angoscia, gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. Mandò la sua parola, li guarì e li salvò dalla morte.” Offrendo sempre una una via di uscita!. Vi invito quindi a non mollare e continuare a sperare e a credere in un Dio fedele che nei suoi modi e tempi ci ristabilisce (1 Pietro 5:10 “Or l'Iddio d'ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo, dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà Egli stesso, vi renderà saldi, vi fortificherà.”)e tutto questo grazie al Suo sacrificio pèr noi.(Isaia 53:5 “Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo perciò abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti.”.
Il mio nome è Alessandro, sono nato a Palermo il 19/11/1977. Provengo da una famiglia molto povera che aveva già tre figli, i miei parenti dicevano alla mia mamma: “più poveri siete e più figli fate, con solo 100.000 lire abortisci e ti togli il problema del quarto figlio”. La Mia mamma si confidò con un amico dell'intenzione di abortire. L'amico gli disse: “tu non sai ciò che Dio vuole fare di questo bambino e tu l'uccidi?” la mia mamma ascoltò il consiglio dell'amico andando contro tutta la famiglia. Già all'età di pochi mesi mi trovai a sopravvivere miracolosamente ad un pericolo improvviso! Camminando a carponi sul balcone di casa, m'infilai sotto la ringhiera e mia sorella di appena due anni mi tenne per le gambe gridando “mamma aiuto!”. Nel 1983 mia zia notò che zoppicavo e disse a mia madre di farmi controllare da un medico. Il dottore sospettò una paralisi a causa del freddo, ma dopo ulteriori accertamenti scoprirono che avevo un tumore al cervello (astrocitoma di II grado) grande come un mandarino (4cm circa). Tale tumore, necessitando neurochirurgia infantile, non era operabile nella citta' di Palermo ma era operabile a Messina o in alternativa in Francia. La scelta cadde su Messina, e lì fui operato. Ma non tutto il tumore fu asportato e dopo l'intervento entrai in coma di II grado e la guardia notturna disse a mia madre di avvisare se avesse visto qualcosa di anomalo e infatti durante la notte cominciai ad avere dei disturbi. Improvvisamente la fronte cominciò a muoversi in modo incontrollato e l'infermiere disse di non preoccuparsi perché doveva essere l'effetto di qualche medicinale assunto per l'intervento. Ma poi via via anche le sopracciglia, gli occhi e gli zigomi cominciarono a sbattere irregolarmente. Mia madre era sempre più agitata ma le fu detto che il medico di turno era impegnato in altre visite al piano di sopra…Finchè cominciai anche a schiumare dalla bocca, e la mia mamma prese a gridare aiuto disperatamente. Finalmente corse il medico chiedendo: “ che cosa è successo?” mi fecero una puntura di tranquillante e l'indomani mattina i medici si riunirono in consulto nella mia stanza dopo aver fatto uscire mia madre. Seppi in seguito da una ragazza dodicenne ricoverata in trazione nella stessa stanza che i medici affermarono che ero entrato in coma di II grado e che non c'erano più speranze di salvarmi. Perciò chiamarono mio padre affinché comunicasse la notizia a mia madre. Quando seppe la notizia, per la prima volta nella sua vita aprì il suo cuore a Gesù, pregando: “Signore ubbidendo alla tua voce non ho abortito ed ora tu mi vuoi togliere questo mio figlio che amo?” Contrariamente a tutte le previsioni, il giorno dopo mi svegliai dal coma e i medici iniziarono una cura sperimentale di chemioterapia e cobaltoterapia non localizzata ma estesa in tutto il corpo, causando grandi ulteriori problemi. Dopo poco tempo non ero più nemmeno in grado di digerire facilmente i cibi. I medici dissero ai miei genitori che il rischio di una metastasi sarebbe durato per almeno altri 10 o 15 anni (oggi si sa che tale tumore non provoca metastasi ma si espande dove e' localizzato). La difficoltà di camminare è durata per molti anni e sempre per strada molta gente mi guardava con pietà facendomi sentire diverso. Cominciando ad andare a scuola i problemi aumentarono perché i bambini si prendevano gioco di me e mi scartavano, mi abbassavano i pantaloni e mi deridevano per la mia paralisi. Non ero in grado di fare proprio nulla, nemmeno di giocare a pallone.
Un giorno mi diedero un tema su cosa avrei voluto fare da grande e piangendo mi accorsi di non avere una risposta. La maestra si accorse del problema al punto che mi cambiò il titolo del tema, camminando per la strada abitualmente i bambini mi sputavano, mi tiravano pietre, mi facevano persino la pipì addosso. Ben presto, arrivai ad essere depresso e non volevo più vivere e pensavo di suicidarmi. Odiavo me stesso e tutti gli altri attorno a me. Mi rinchiusi in casa non volendo più uscire. Mia mamma mi spingeva ad uscire, ma ogni volta che provavo andava sempre peggio. Ad esempio, una volta dovetti scappare dagli altri bambini al punto di dover tornare a casa scalzo. Cercando aiuto, diventai molto religioso rivolgendomi a un numero esagerato di immagini di santi e di madonne. Ma nessuna di esse rispondeva al mio grido finchè un giorno dissi: “mamma voglio vedere Gesù” lei mi rispose che per vederlo avrei dovuto morire e quindi non avrei più potuto vedere né mamma, né papà. M'interrogai dicendo:”non posso allora morire, vedere Gesù e tornare sulla terra dai miei genitori?” nel 1986 accadde qualcosa di particolare .Mio padre bestemmiò ed io mi arrabbiai dicendogli: ” papà devi pregare Gesù non maledirlo” per tutta risposta, mi allontanò da se con collera. In un angolo della casa iniziai a piangere ed all'improvviso vidi davvero Gesù . All'inizio non potevo vederlo in viso, ma poi lo vidi. Caddi in ginocchio e cominciai a ripetere la preghiera del “Padre nostro”. Terminata la visione, corsi da mia madre gridando: “mamma mi batte forte il cuore...” ero pazzo di gioia e le raccontai l'accaduto.
Prima di conoscere il Signore Gesù come il mio Signore e Salvatore personale, io lo cercavo, adesso cerco anime nel mondo per mostrare loro l’unica via che porta a Dio. Voglio dir loro che Gesù, il figlio di Dio è lo stesso Dio, ed è venuto a perdonare i peccati ed a offrir la vita eterna. L’unica cosa che bisogna fare è accettarlo per fede.
Angel è andato con il Signore alcuni anni fa, testimoniando fino all'ultimo a tutti della sua fede in Cristo e del suo amore per la parola di Dio.
Tutto questo gran lavoro fu completamente volontario e gratuito, sia per le grandi difficoltà economiche di Cuba, in cui un medico guadagna più o meno l'equivalente di 20 dollari mensili, che anche per la mia larga abitudine al volontariato e all'entusiasmo di poter diffondere le mie conoscenze in un terreno tanto fertile e ricettivo, avendo anche la opportunità di verificare le mie teorie in modo così diretto e scientifico. Arrivai anche a dare corsi nella maggiore università di medicina de L'Avana, a collaborare con importanti medici e scientifici del paese, a creare farmacie omeopatiche in ospedali e centri di ricerca ed a collaborare col Polo Scientifico de L'Avana, ed a finire sui giornali e riviste. Se si guarda tutto questo con gli occhi della carne era una grande soddisfazione e un gran successo, anche se non ricevevo nessun compenso e pagavo io stesso i miei viaggi e permanenza, utilizzando i miei risparmi e tornando in Italia ogni tanto per rifarmi un po' dando corsi, conferenze e seminari. Se si guarda invece con gli occhi dello Spirito, era il principio della mia rovina spirituale, in cui il mio ego iniziava a crescere, spinto dall'orgoglio e dalla soddisfazione per i risultati ottenuti e per le continue lodi che ricevevo, con la superbia che cresceva nel vedersi a insegnare a dei medici, anche famosi, e ad essere richiesto da tanta gente.
Dalle stelle alle stalle A quel tempo nella mia ignoranza di cattolico non conoscevo neppure bene la potenza del Maligno, di colui che domina questo mondo, come Gesù aveva già detto tante volte nei vangeli, e mi lasciai ingannare come tutti quelli che contano sole nelle proprie e misere forze umane, anzi credevo sempre più che fosse nella mia abilità e nella mia energia la chiave dei miei successi, scordandomi che era il Signore che mi aveva permesso di imparare tante cose, e che stavo solo usando i doni della Sua creazione. In quel tempo nella mia vana ricerca di una relazione più vicina al Signore, avevo cominciato a credere che tutte le strade portassero a Dio, a ricercarlo anche nelle religioni orientali, o in quelle animiste africane che avevo visto fortemente presenti in Brasile e in Cuba, arrivate in quei due posti con le deportazioni degli schiavi, e cosi mi ero messo anche a studiare questi argomenti, ed a frequentare quelli che oggi, grazie a Dio, riconosco come servitori del principe del male. Ero convinto di fare il bene, di aiutare gli altri, e invece al mio orizzonte c'erano solo le fiamme dell'inferno. Immensamente grazie al nostro Signore Gesù Cristo, che ha pagato i miei ed i nostri peccati su quella croce, lavandomi, lavandoci con il suo sangue divino, e liberandoci dalla morte con la sua resurrezione. Alleluia! Dio, nella sua immensa misericordia e mostrandomi il suo amore, ha voluto salvarmi aiutandomi a frantumare il mio orgoglio, a spezzare il mio ego e la mia superbia, umiliandomi nel momento di massimo successo che stavo attraversando, proprio quando si stavano presentando nuove occasioni anche più grandi per alimentare il mio successo e il mio orgoglio. Per questo mi sono ritrovato in prigione a Cuba, come se di colpo si fossero dimenticati di tutto quello che stavo facendo per quel paese, vedendomi crollare tutto addosso di colpo, come in un incubo, condannato a sei anni di carcere a Cuba, in un penitenziario per soli stranieri, per un'accusa infamante e infondata. Mi ci sono voluti quattro anni per demolire quella corazza di superbia che avevo creato, per togliere l'ego dal trono della mia vita e potermi accorgere che c'era sempre stato un amico al mio fianco, la cui voce non riuscivo ad ascoltare perché coperta dal fragore della mia voce del mio io ferito. C'è voluto tempo e tante umiliazioni per poter così conoscere il mio amico Gesù di Nazaret che ha avuto tanta pazienza e tanta misericordia con me, mandandomi tanti messaggi, che al principio neppure vedevo, e finalmente dei messaggeri che mi hanno portato il messaggio di salvezza, e che mi hanno insegnato come entrare in relazione diretta e intima con Dio, proprio per mezzo del mio amico Gesù che mi ha accompagnato al desiderio più intimo di tutta la vita, quello che non riuscivo mai a soddisfare, quello di sentire la presenza viva e gloriosa di Dio. La conversione La misericordia del Signore si è mostrata su di me, come su tanti altri che in quella carcere lo stavano aspettando anche senza saperlo, e grazie a quelli che lo hanno accettato e hanno messo a Gesù Cristo come unico Salvatore e Signore nel trono della propria vita, è nata in quella carcere di soli stranieri, tutti lontanissimi dalle loro famiglie, una nuova chiesa di Cristo per pura opera dello Spirito Santo che oggi conta quasi 90 nuovi cristiani (fra cui anche italiani), in una popolazione carceraria di circa 180 persone di varie nazionalità e continenti! Tutti noi che abbiamo posto la nostra vita ai piedi di Cristo, che gli abbiamo consegnato tutte le nostre pene e dolori, ci siamo poi posti al suo servizio nell'opera di evangelizzazione all'interno della carcere, e così anche io che ero stato evangelizzato da un altro fratello che aveva ricevuto a Cristo prima di me. Nel mio caso il messaggero che il Signore ha mandato è stato un medico haitiano, il Dr. Marc Duc che aveva studiato medicina a Cuba e che lì stava prestando servizio a fine corso. Anche lui è stato benedetto dalla misericordia del Signore che lo ha messo in carcere per salvarlo del suo io (che però era meno duro del mio dato che a lui sono bastati tre anni di carcere), e molto prima di me ha riconosciuto il nostro amico Gesù di Nazaret e me lo ha fatto conoscere, prima col suo esempio e poi con le sue parole, mettendosi al mio fianco giorno e notte per farmi scoprire quello che avevo sempre cercato. Quando Marc è stato rilasciato, ho preso il suo posto come animatore del gruppo di preghiera nel distaccamento in cui eravamo, continuando l'opera di evangelizzazione che è ormai improrogabile nel nostro cuore. Ho ancora vivo il ricordo di quando abbiamo presentato insieme al Signore il desiderio di servirlo insieme, se questa sarà la Sua Volontà, quando Lui voglia e dove Lui voglia, nel nome del nostro amato Gesu Cristo. Intanto io ho ricevuta la mia libertà fisica (la nostra vera libertà la contiamo dal giorno della nostra conversione), e sto servendo il Signore nella evangelizzazione della mia famiglia.
Per questo cari fratelli, vi chiedo il favore, come lo sto chiedendo a tutti i fratelli che il Signore mi permette di conoscere, di unirvi alle mie preghiere, e di pregare anche per me perché lo Spirito Santo mantenga la mia volontà di servire a Dio in tutti i giorni della mia vita, nel nome glorioso di Gesù Cristo.
Mi chiamo Emmanuele, vivo in un paese fuori Genova.
Più o meno all'età di 12 anni, qualcosa in me si mosse, scoprì quasi per gioco la mia omosessualità che tenni nascosto fino all'età di 15 anni, quando, parlando con una professoressa delle scuole medie mi indicò la strada della psicoanalisi. Dopo 1 anno di sedute non solo il problema non risolse ma piombai in una sorta di depressione che mi portò alla negazione di tutti i valori: spirituali, personali e sociali. All'età di 17 anni, una sera piangendo e in preda a dei forti sedativi mi dissi che era ora di svegliarsi, cominciare a frequentare della gente, coltivare i miei interessi e condividere le mie esperienze con altri uomini. Così fu e cominciò anche il mio calvario, sentivo che c'erà qualcosa che mi impediva di essere totalmente libero, e i dubbi sulla mia omosessualità si fecerò sentire, capivo anche che Qualcosa (ed è maiuscolo non per errore) impediva il buon andamento di una storia d'amore. Cominciò anche la mia ricerca personale di Dio, leggevo molto la Bibbia, cercavo anche di seguire ciò che la Parola mi diceva di fare, con molta difficoltà. Mi appoggiai anche a molte religioni come quella Cattolica, i Testimoni di Geova ed i Mormoni. Nessuna mi faceva sentire un tutt'uno con la natura e con il Signore, c'era sempre qualcosa che si contrapponeva tra me e il mio Dio, e non parlo dell'omosessualità, ancora non credevo fosse uno stile di vita condannato. Intanto mio padre si ammalò, fini all'ospedale, dopo un anno di ricovero scoprirono cosa aveva e lo operarono. La mia vita cominciava a inquadrarsi e mi sembrava tutt'altro che un'opera d'arte, la depressione si fece sentire di nuovo e una sera in preda ad una crisi mi tagliai le vene, proprio ad un gradino dalla morte sognai o almeno è quello che credo, cmq il Signore mi parlò dicendomi che era molto difficile parlare con me, ancor di più con gli altri e mi disse che ora non era il momento che avrei dovuto vedere, e mi consigliò di leggere il cap. 14 del libro di Giovanni Apostolo, mi svegliai dal "sogno" e trovai le ferite perfettamente asciutte nonostante avessi perso molto sangue, lessi il capitolo e capì che dovevo sbrigarmi, il Signore mi attendeva alla porta e io dovevo solo bussare.
La stessa serà in chat conobbi un ragazzo e parlando mi disse che era evangelico e si trovava bene, all'inizio non domandai molto, ma la cosa mi incuriosì, pensai che se fin'ora nessuna religione mi aveva fatto arrivare così vicino alla Verità dovevo solo informarmi e provare a frequentare.
Così feci, ed una domenica entrai in chiesa, il Pastore notò subito la mia presenza e annunciò alla comunità che era entrata una nuova anima, ancora non capisco perchè, ma incomincia a piangere mi avvicinai al Pastore e lo abbracciai finchè non mi inginocchiai ai suoi piedi, mi alzò mi disse: "Il Signore ti ha mandato, non avere timore qui sei a casa." Pensai che ero arrivato davanti alla porta, ma dovevo ancora bussare. Conobbi anche il ragazzo evangelico della chat e mi innamorai di lui, glielo dissi ma la sua risposta fu negativa, rimanemmo molto amici oltre che fratelli spirituali, io soffrì molto di quel rifiuto, e piansi anche molto, ma una sera piangendo e pregando chiesi a Gesù una mano amica sulla spalla, qualcuno che mi comprendesse e mi dicesse che comunque potevo contare su di lui, e così fu, in un attimo che non potrò mai scordare vidi una Luce, solo nei miei occhi, e l'immagine di Gesù che mi dava la mano e me la stringeva, sentivo che era intorno a me e che mi consolava e comprendeva. In quel'attimo capì che avevo ricevuto anche lo Spirito Santo, e tutt'ora lo sento vivo in me, come una fiammella sempre accesa, avevo accettato il Signore, avevo bussato a quella porta e Gesù mi aprì !!! tutto questo alla fine del 2000. Mi battezzai nel 2001 e ricevetti completamente la benedizione di Dio. Ora sono fidanzato con una ragazza splendida di nome Samantha, ha 18 anni e anche lei è cristiana come me. Che il Signore benedica tutti voi, doni pace e serenità a tutte le persone del mondo.
Giovanni 14:6 - Gesù disse "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me"